Aglio (5)

L'aglio (Allium sativum) è una pianta bulbosa, recentemente classificata come Amaryllidacea, la cui origine geografica risulta ancora controversa e il cui utilizzo anche come Rimedio Naturale è anticamente riportato in moltissime regioni della terra. 

L'odore caratteristico dell'aglio è dovuto a numerosi composti organici di zolfo tra cui l'alliina ed i suoi derivati, come il disolfuro di diallile e l'allicina, quest'ultima ampiamente usabile come Rimedio Naturale, e conosciuta fin dall'antichità per proteggere la salute poiché attivo in moltissimi ambiti.

Note sul consumo:

Un consumo abituale di tipo alimentare è già garanzia di una costante azione purificante e salutare, ma per proteggerne le proprietà andrebbe consumato a crudo. Il taglio dello spicchio infatti produce la preziosa allicina, potente antibiotico ed antivirale, la quale però si degrada velocemente e viene distrutta dalla cottura.

Per ovviare almeno in parte al disagio del conseguente "alito pesante" si deve privare l'aglio del piccolo germoglio verde interno facilmente estraibile, oppure consumarlo insieme al prezzemolo. Pare che anche masticare un chicco di caffè a fine pasto possa annullare l'effetto della pesantezza dell'allicina.

Note sulla coltivazione:

Tra le piante facilmente coltivabili in vaso (**) è possibile averne sempre a disposizione anche sul balcone.

Note su Gravidanza, Allattamento, Bambini piccoli:

Da sfatare il mito secondo cui questo prezioso alimento andrebbe evitato durante l'allattamento naturale. Al contrario e non a caso, il "latte all'aglio" è una ricetta che anticamente veniva somministrata proprio alle donne in allattamento. Ora sappiamo addirittura (grazie a studi effettuati) che l'allattamento nelle coppie madre-bambino, tende ad essere più lungo, efficiente ed a favorire un rapporto corretto con il cibo nei bambini. Vedi (**) "L'Aglio nel favorire l'allattamento".

Ad oggi sappiamo che il feto si abitua agli alimenti familiari, già a partire dal tempo di gestazione, imparando a conoscere i sapori attraverso la placenta in base a ciò che la madre mangia e dunque, si abitua felicemente anche a sapori forti se la madre non se ne priva durante i nove mesi di gravidanza.

Gli unici cibi da evitare in queste fasi certamente delicate sono i cibi tossici o ad alto rischio di carica batterica e virale, oppure a rischio di contagio da parassiti ed ovviamente il cibo spazzatura, il quale al contrario, viene spesso tollerato tra gli alimenti di cui nutrirsi in gravidanza. 

Questa diceria si somma ad una lista infinita di falsità che aleggiano intorno all'allattamento materno, tutte intese a suggerire delle difficoltà assolutamente inesistenti per quello che, invece, è l'atto più naturale ed ovviamente fisiologico (quindi facile) della vita degli individui mammiferi. 

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