Image Credits: "My Foot 2" di Andrew Magill in Creative Commons
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La Tendinopatia Achillea è l'infiammazione del Tendine d'Achille (calcaneale), uno dei tendini dell'apparato muscolo scheletrico di gran lunga più colpito da infiammazioni in particolare tra gli sportivi professionisti e gli uomini che praticano attività ludico-sportive. Si tratta di una affezione condizione comune che provoca dolore lungo la parte posteriore della gamba vicino al tallone ed in particolare può comportare, dolore e rigidità lungo il tendine d'Achille al mattino, dolore lungo il tendine o posteriormente al tallone che peggiora con l'attività, dolore intenso un giorno dopo l'esercizio, ispessimento, sperone osseo, gonfiore, etc..
Viene spesso impropriamente chiamata Tendinite che invece è un processo infiammatorio al peritenonio, cioè la parte che riveste il tendine (più corretto il termine peritendinite) o anche Tendinosi, che invece è più precisamente un processo degenerativo che coinvolge il tendine.
Il tendine d'Achille è il più grande tendine (lungo 15 cm c.a., spesso 6mm) nel corpo umano e collega i muscoli del polpaccio al calcagno attivandosi durante i movimenti per camminare, correre e saltare. E' ovviamente in grado di resistere a grandi sollecitazioni, ma una volta lesionato ha tempi di recupero e guarigione piuttosto lenti rispetto ad altre parti del corpo e quindi processi degenerativi o ripetuti movimenti stressanti possono indurne sia l'infiammazione che la rottura (di cui si può addirittura udire il chiaro rumore simile ad uno schiocco).
Tra le cause, più frequente è l'eccessivo stress meccanico, ma anche l'uso di corticosteroidi o di alcuni antibiotici e farmaci (statine, betaistina ecc.) può causare tendinopatie anche in assenza di altri fattori ed è importante risalire ad esse sopratutto in caso di sedentarietà ed evidente assenza di movimenti stressanti, poiché potrebbe essere indice di uno squilibrio nello stile di vita o un avvertimento di peso eccessivo rispetto alla scarsa attività fisica e quindi tono muscolare.
Questa patologia richiede un consulto medico tempestivo per essere valutata e trattata nel modo migliore, ed eventualmente, la valutazione del danno tendineo attraverso gli esami diagnostici quali Radiografia (per verificare calcificazioni o indurimenti) ed ecografia o risonanza magnetica, per pianificare anche interventi chirurgici.
Esistono anche però diversi Rimedi Naturali, non invasivi, non strettamente farmacologici, che possono alleviare i sintomi o coadiuvare i trattamenti medici. Come terapia di conforto e supporto fondamentali sono le fasi di riposo, cercando di mantenersi attivi senza procurare ulteriore stress alla parte interessata. Sport accettabili possono essere nuoto e bike o ciclette. Anche il miracoloso ghiaccio da buoni risultati: applicato sulla zona più dolente al bisogno per circa venti minuti ogni tre ore, evitando il diretto contatto con la pelle.
I tempi fisiologici per il recupero delle funzionalità di un tendine non degenerato si attestano intorno ai 30 giorni.